mons. Gero Marino - Evangelii Gaudium

Incontro del 1 dicembre 2016 a San Bartolomeo della Ginestra

Ho pensato di proporvi un decalogo, dieci punti per la riflessione di stasera.

Tento di dare una lettura della “Evangelii Gaudium”, una pista che ha nome “sinodalità”. Per ascoltare la “Evangelii Gaudium”, bisogna conoscerla.1:32

1) Singolarità del testo

È molto lungo […] un papa da un lato capace di relazione, per nulla noioso, che però produce testi lunghi … forse ci chiede di spendere tempo per la riflessione … è un testo molto personale … c’è insistenza su gioia, misericordia, povertà … in questo testo c’è un po’ in sintesi tutto Francesco, dice quale è il suo sogno per la Chiesa 5:40

2) La struttura del testo, 5 capitoli

a) La trasformazione missionaria della Chiesa

b) Nella crisi dell’impegno comunitario

c) L’annuncio del vangelo – il cuore del testo – assonanze con al “Evangelii Nuntiandi” di Paolo VI

d) La dimensione sociale della evangelizzazione

e) Evangelizzatori con spirito – sottolinea una spiritualità dell’evangelizzatore 8:15

3) L’ispirazione fondamentale

La Chiesa deve cambiare, deve uscire dal chiuso delle sacrestie e deve andare verso le periferie – una Chiesa in uscita verso le periferie … Gesù lo abbiamo come imprigionato, e Lui bussa per uscire … ha detto Francesco in conclave: il papa che vorrei con mitezza evangelica conduce la Chiesa in povertà verso le periferie … anche quelle esistenziali … a tutti annunciare, a tutte le vicende umane 13:44

 

4) Non rassegnarsi al declino

Bisogna fermare il declino in cui la Chiesa sembra precipitare, soprattutto in occidente … la Chiesa che non riesce più a parlare all’uomo di oggi … cristiani che hanno la faccia da funerale, cristiani mummie da museo … la Chiesa è per la vita dell’uomo, non per conservare una tradizione ormai statica 15:48

[ il modo per fare ciò è da scoprire, realtà per realtà ... bene ha stigmatizzato questa preoccupazione papa Francesco: "La Chiesa non cresce per proselitismo, ma per attrazione". n.d.r.]

5) Il coraggio del cambiamento

Cambiare le consuetudini, gli orari, le abitudini – il lavoro che ciascun territorio deve fare. Cambiare vuol dire fare esodo, il cambiamento è sempre molto doloroso, perché chiede un lasciare – se ricordate, l’antico Israele di fare esodo non ne aveva voglia 17:59

6) Una Chiesa in uscita verso le periferie a immagine di Dio verso uomo

Dopo il peccato originale, Dio va verso Adamo “Adamo dove sei?” Dio si muove verso Adamo. Dio che scende a visitare Israele – siamo in Egitto. Il padre del figlio prodigo … correndo gli corse incontro. Come cambia il passo di Dio: prima passeggia, poi scende, poi corre. Il pastore va in cerca della pecora smarrita e se la carica

Uscire vuol dire “fare la ronda” del popolo, entrare in case dove forse non sarebbe prudente, opportuno. Uscire non è fare un giro per guardare, si esce col coraggio di essere esploratori dell’ignoto. Chi esce soltanto a fare un giro per guardare è Satana, è il Satana del libro di Giobbe, va a vedere come va, e trova Giobbe che è un uomo giusto 24:56

7) La tentazione della rassegnazione

In riferimento agli operatori pastorali: la pigrizia, le idolatrie, la mondanità spirituale (fidarsi dei mezzi umani e non di Dio) 26:19

 

8) L’unico necessario che non può esserci tolto

Non lasciatevi rubare. I ninnoli, qualche volta i soldi, ce li possiamo lasciare rubare. Altre sono le cose che contano: l’entusiasmo missionario, la gioia dell’evangelizzare, la speranza, la comunità, il vangelo, l’ideale dell’amore fraterno, la forza missionaria 29:36

9) Sognare la Chiesa di domani (es. a Sestri)

La modalità con cui sognare la Chiesa di domani ha un nome: la sinodalità. Dice Francesco: “Proprio il cammino della sinodalità, è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio”. Chiesa è il nome del convenire e camminare insieme, Chiesa è il nome del sinodo … sinodo vien dal greco e significa camminare insieme.

Tre aspetti di una spiritualità sinodale:

a) Accogliere l’altro così com’è. Il primo miracolo è accorgersi che l’altro esiste, riconoscere che è portatore di doni, e lasciarsi fecondare da lui. Se l’altro non mi feconda, divento sterile Nessuna voce deve essere conformata al pensiero dominante. Ogni pensiero ha una sua dignità. Accogliere l’altro dentro di sé, venerarlo

b) Fare la verità nell’amore. Questo vuol dire che la verità non è già fatta. Non c’è una verità già fatta che devo semplicemente applicare – questo è lo schema che solitamente vige nelle nostre comunità. Sinodalità vuol dire che la verità è da cercare, non è già fatta, non è già precostituita. Dice Francesco: “Io non parlerei nemmeno con chi crede di verità assoluta”. Assoluto è ciò che è slegato, ciò che è privo di ogni relazione. La verità è una relazione. “Essa si dà sempre a noi come un cammino nella vita”

c) Lo sguardo del buon samaritano. Il concilio è stato l’avventura del buon samaritano. La Chiesa ha scelto di fermarsi per incontrare con il cuore l’uomo di oggi. La vera differenza non è oggi tra credenti e non credenti, ma tra chi continua a camminare, e invece chi smette di camminare e dona qualcosa, non come un ricco che offre, ma come un povero che riceve 39:42

 

10) Il decimo punto spetta a voi: sognare insieme la Chiesa del terzo millennio

Per fare un break, pensiamo alle parole di una canzone di Fiorella Mannoia e Ivano Fossati, che si intitola “C’è tempo”. Il tempo è questo: c’è tempo oggi, a Sestri, per questo cammino. C’è tempo, in questa stagione della Chiesa, per uscire verso le periferie, c’è tempo per fare sinodo, c’è tempo per seminare 40:55