Santa Sabina in Trigoso
a sinistra al centro, antica
Basilica di Sant'Adriano

storia della Fede nel Sestrese, per immagini, testo e filmati

 

 

 

 

 




Abbazia = chiesa del Monastero retta da un Abate

San Colombano (540-615) fonda il suo primo
monastero italiano a Bobbio

immagine di San Colombano nella vetrata
della cripta dell'Abbazia di Bobbio

abbazia di San Colombano in Bobbio

 

 

 

 

 

secondo la tradizione, Carlo Magno
nel 744 dona l'Alpe Adra
al monastero di Bobbio

l'Alpe Adra va
"
da Sestri Levante a Castiglione"

abbazia di San Colombano in Bobbio

 

 

 

 

 

le informazioni storiche (fino alla chiesa di S. Maria inclusa) sono tratte dal libro "Da Segesta Tigulliorum a Sestri Levante" di Francesco Baratta e Andrea Lavaggi - Edizioni Internòs - 2009

Colombano arrivò a Milano nel 612 calorosamente accolto dal re Agilulfo e dalla regina Teodolinda dei Longobardi. Iniziò col confutare gli insegnamenti di arianesimo, che godeva di un certo grado di accettazione in Italia. Scrisse un trattato contro l'arianesimo, andato perso. La regina Teodolinda, la figlia devota del duca Garibaldi I di Baviera, svolse un ruolo importante nel ripristino del cristianesimo secondo i dettami del Concilio di Nicea, fu in gran parte responsabile per la conversione del re al cristianesimo.

Re Agilulfo diede a Colombano un tratto di terra a Bobbio (tra Milano e Genova) nei pressi del fiume Trebbia, situato in una gola della catena appenninica, da utilizzare come base per la conversione del popolo lombardo. L'area conteneva una chiesa e terreni incolti in rovina, era conosciuta come Ebovium; aveva fatto parte delle terre del papato prima dell'invasione longobarda. Accanto alla piccola chiesa, dedicata a San Pietro, Colombano e i suoi monaci eressero il monastero nel 614, condotto secondo la regola di San Colombano, ispirata anche a pratiche monastiche del Cristianesimo celtico. Per secoli rimase la roccaforte dell'ortodossia nel nord Italia.

Nel panorama del monachesimo altomedioevale, il monastero di Bobbio acquisì un notevole rilievo, grazie non solo alla notevole dotazione patrimoniale, che ne fece un grande feudo monastico, e alla protezione regia e poi imperiale di cui godette fin dalla sua fondazione, ma anche e soprattutto per l'attività culturale che vi si svolgeva. Già nell'VIII secolo l'abbazia fu nota per l'attività del suo scriptorium e per la ricchezza della sua biblioteca.

La “Regola di san Colombano” ( regula monachorum ) è costituita da 10 capitoli:

         obbedienza

         silenzio

         digiuno

         disprezzo dei beni terreni

         ripudio della vanità

         castità

         preghiera

         discrezione

         mortificazione di superbia e orgoglio

         buon esempio

La regola prevedeva pratiche ascetiche e penitenza. Comprendeva l'obbligo per i monaci di esercitarsi ogni giorno anche nel campo culturale e di leggere e copiare i libri, istituendo scriptoria e biblioteche nei monasteri. La regola fu approvata al concilio di Mâcon nel 627, grazie anche all'opera dell'abate di Luxeuil san Eustasio. Venne parzialmente modificata già dalla fine del VII secolo, assimilandosi progressivamente alla meno severa regola benedettina.

I monaci insegnarono anche come dissodare la terra con efficacia, aprendo orti nelle sterpaglie e fasce terrazzate per la coltura del castagno, dell'olivo, della vite, degli alberi da frutto, del grano e degli ortaggi, nelle selve in pendenza acclive. Per loro iniziativa sorsero in tali spazi edicole, cappelle, chiesuole, monasteri, abbazie, templi per la celebrazione eucaristica. Attorno a tali luoghi di culto sorsero molte comunità cristiane.


San Colombano fonda il monastero
nel 614, consacrato nell'883,
l'edificio attuale risale alla fine del 1400

abbazia di San Colombano in Bobbio

 

 

 

 

 

gli affreschi (1527-1530) trattano
il tema della centralità dello Spirito,
già evidenziato nelle scelta delle
citazioni bibliche al loro interno

abbazia di San Colombano in Bobbio

 

 

 

 

 

lo snello porticato rinascimentale
si affaccia su verdi giardini

abbazia di San Colombano in Bobbio

 

 

 

 

 






Prioria
= quando la guida è di un priore,
superiore dei monaci, cui erano assegnati
benefici per la conduzione del monastero

prioria di Noano in Casarza Ligure

 

 

 

 

 

Alcuni monaci di Bobbio, pervenuti nell'Alpe Adra, ebbero in feudo l'intera vallata del Petronio, ove vi fondarono la loro principale prioria, intitolata a san Colombano, in località Noano – oggi Novano - di Casarza Ligure

Da quella chiesuola e dall'annessa prioria vennero a dipendere tutti i cenobi eretti lungo la valle del Petronio, da Castiglione Chiavarese a Sestri Levante.






Cenobio = il cenobio è quel monastero
dove i monaci hanno qualche forma di
vita comune; è in antitesi all'eremo
( monachesimo eremitico ) ove i monaci
vivono sempre da soli

Cenobio tra Sestri Levante e San Bartolomeo della Ginestra

 

 

 

 

 

Il cenobio individuato tra Sestri e l'attuale frazione di san Bartolomeo disponevano di un ampio territorio (da Venagli al Castellaro) dove avevano organizzato una vasta azienda agricola.

Quel complesso agrario comprendeva anche l'area della “Cantina” e quella del “Molinetto” dove vi avevano posto gli impianti di produzione del vino, i mulini e i frantoi. I monaci vivevano nel fabbricato-convento denominato “Castellaro”.

Rimasero in valle del Petronio e nel sestrese fino all'inizio del quattordicesimo secolo, quindi per oltre 5 secoli.





Età antica -                 dal I al VII secolo


Età medievale -          dall'VII al XV secolo

Età moderna -            dal XVI al XVIII secolo

Erà contemporanea - dal XIX al XXI secolo

Chiese nelle Età della storia del Cristianesimo a Sestri

 

 

 

 

 

chiesa settecentesca, sorta presso
la non ritrovata chiesa plebana
di cui si parla in un "
livello" del 1012

Chiesa di Santo Stefano del Ponte in Sestri Levante

 

 

 

 

 

La sacralità, pagana e cristiana, del sito dove sorge la Chiesa è molto antica e risale alle pievi di cui abbiamo prima accennato.

Risale a tempi lontani, quando le vie pre-romane e romane transitavano sulle prime pendici dei rilievi sestresi e quando l'attuale penisola di Sestri era ancora un' isola ed il mare si stava lentamente ritraendo dalla piana, che s'era andata formando, nei millenni, per gli insabbiamenti e per l'apporto di materiali lapidei trasportati dai torrenti Gromolo e Petronio.

Questo dopo che le varie isole del preistorico arcipelago — il Monte Castello, il Monte Pagano ed il Colle Bardi — in tempi lontanissimi, si erano tra loro saldate anche per importanti eventi geologici. Essendo il luogo sacro ubicato presso quello che era il maggior insediamento abitativo dell'epoca, il borgo di Tegulata o Tigullia o Segesta, è definito quindi chiesa " plebana " e trova appunto riferimenti nell'editto di Rotari del 643. (Roscelli) Come visto prima le chiese più antiche dell'attuale territorio diocesano sono tutte posteriori al monastero di S. Colombano di Bobbio del 612.

Il luogo di culto ebbe, verosimilmente, a soffrire delle devastazioni inflitte dalla aggressione Longobarda di quegli anni che investirono i cinque Municipia più importanti, Luni, Tigullia, Genova, Albenga e Ventimiglia, che vennero ridotti alla dimensioni di villaggio. S. Stefano è quindi considerato come la matrice del cristianesimo nel Sestrese ed accompagna la nostra città nello sviluppo della sua storia.

Della chiesa plebana si parla in un livello del 1012 ( pievania "... ab immemorabili..." ).

Nel 1311 dalla Pieve di S. Stefano dipendevano 19 Rettorie: nel 1519 passò alla Diocesi di Brugnato. All'iniziale culto del Protomartire Stefano col passare del tempo si aggiunse anche quello della Vergine del Carmelo e di S. Giuseppe. Del sacro luogo d'origine, fino ad oggi, non sono stati localizzati ruderi e non se ne fa menzione nelle cronache della costruzione dell'attuale Chiesa, sorta in sito, nel XVIII secolo.




interno a tre navate, delimitate
da colonne cilindriche e
archi a tutto sesto, con
una
profonda abside

Chiesa di Santo Stefano del Ponte in Sestri Levante

 

 

 

 

 

L'antica chiesa barocca venne ampliata ed arricchita, alla fine del secolo successivo, sotto la guida dell'Arciprete Carlo Callegari e quindi, dopo il 1901, dal nipote mons. Angelo Callegari. L'interno è a tre navate, delimitate da colonne cilindriche ed archi a tutto sesto la navata centrale termina in una profonda abside.

Il presbiterio è affrescato dal pittore lavagnese Pianello con dipinti sulla vita ed il martirio di S. Stefano, l'altare maggiore e la balaustra sono a colonnine di marmi policromi. Arricchiscono l'interno decorazioni ad opera dei pittori G.B. Pianello (1865 circa) Bluffo, Termignon e Corio.




"La predicazione di Santo Stefano", firmato
e datato da Giovanni Battista Pianello

Chiesa di Santo Stefano del Ponte in Sestri Levante

 

 

 

 

 

"La lapidazione di Santo Stefano" di
autore ignoto (quadro ottocentesco)

Chiesa di Santo Stefano del Ponte in Sestri Levante

 

 

 

 

 

"Madonna del Carmelo", nella
omonima cappella, a protezione
della gente di Santo Stefano del Ponte

Chiesa di Santo Stefano del Ponte in Sestri Levante

 

 

 

 

 

"La Madonna del Carmelo intercede per
le anime del Purgatorio
"
dipinto di Giulio Corio nella navata centrale

Chiesa di Santo Stefano del Ponte in Sestri Levante

 

 

 

 

 

Chiesa di Santo Stefano del Ponte in Sestri Levante - HDR

 

 

 

 

 

Corio dipinge in modo che tutto sia perfettamente leggibile, e talora la sua luce ha qualcosa di irreale ... non ci sono né scurissimi, né luci taglienti ... proprio l'opposto del Caravaggio

a fianco una foto delle "5 Terre", ripresa con una tecnica denominata HDR ( High Definition Resolution ), una elaborazione matematica delle luci della foto che conduce a rendere tutto entro luci medie ... è una sorta di compressione della dinamica ( latitudine ) effettiva della foto




"L'arciprete Callegari
venera la "
Madonna
del Carmelo
"

Chiesa di Santo Stefano del Ponte in Sestri Levante

 

 

 

 

 

a destra una foto del pittore Corio ... in basso a sinistra, nei paramenti, il pittore si compiace di usare un "verde Veronese" ... ancora, a fianco del gomito destro del pittore, un personaggio suo contemporaneo ( qualche persona famosa? o il committente? )





il settecentesco coro in legno di noce

Chiesa di Santo Stefano del Ponte in Sestri Levante

 

 

 

 

 

la processione della
"
Madonna del Carmelo"

Chiesa di Santo Stefano del Ponte in Sestri Levante

 

 

 

 

 

il campanile, posto sulla
sinistra dell'abside,
è quadrangolare ed ha una
altezza di circa 20 metri

Chiesa di San Nicolò dell'Isola in Sestri Levante

 

 

 

 

 

Sulla sommità della penisola di Sestri Levante sorge la chiesa di San Nicolò "dell'Isola ".

È un edificio il cui schema riporta alla linea architettonica romanico-lombarda, così da non escludere, nella costruzione, l'influenza di maestri comacini, frequentemente presenti in Liguria nel XII e XIII Sec..

Gli storiografi Podestà e Paoletti affermarono che la chiesa in origine era stata eretta sulle rovine di un preesistente edificio di culto cristiano risalente all'anno 408 ma questa tesi è stata contestata dallo storico Arturo Ferretto.

L'imperatrice Adelaide, moglie dell'imperatore Ottone l di Sassonia, nell'anno 999 fece dono dell’insula Sigestri ... al Monastero di San Fruttuoso in Capodimonte. Circa un secolo e mezzo dopo, nei 1145, i Consoli di Genova decisero che l'isola di Sestri sulla quale doveva sorgere un castello, venisse trasferita al Comune di Genova e si accordarono con i Monaci di San Fruttuoso.

Per assicurare assistenza religiosa alla guarnigione del castello, l'Arcivescovo di Genova prese la decisione di edificare sull'isola una chiesa.

Nei 1148 La Pieve di Santo Stefano in Sestri Levante ebbe dal Comune di Genova il terreno per la costruzione della chiesa, alla precisa condizione di trasferire la sede della plebanìa nell'isola; i Canonici di Santo Stefano però, non condivisero la proposta tanto che la donazione dei terreno venne revocata.

L'Arcivescovo assunse i lavori della costruzione sotto la sua diretta protezione portandoli a compimento nel 1511, dedicando la chiesa a San Nicolò invece che a Santo Stefano. Fin dall'origine San Nicolò venne eretta a Parrocchia del piccolo borgo sestrese di pescatori.




il quadro del Fasolo detto
"
Madonna del Buon Viaggio"

Chiesa di San Nicolò dell'Isola in Sestri Levante

 

 

 

 

 

In cima alla navata destra era una tempera su tavola raffigurante la Madonna con il Bambino, opera dei primi decenni del XVI secolo, ora conservata nel Museo diocesano di Chiavari. Questa immagine venerata da tempo immemorabile, ebbe nel 1754 il titolo di Madonna del Buon Viaggio, protettrice dei pescatori e dei marinai.

Numerose sono le lastre tombali; le più antiche, incise a caratteri gotici, sono del 1299 e del 1312.

 

l'interno a tre navate si presenta con
una suggestiva semplicità

Chiesa di San Nicolò dell'Isola in Sestri Levante

 

 

 

 

 

colonne in pietra costituiscono
la struttura portante interna

Chiesa di San Nicolò dell'Isola in Sestri Levante

 

 

 

 

 

archi ariosi sostengono
il tetto a capriate lignee

Chiesa di San Nicolò dell'Isola in Sestri Levante

 

 

 

 

 

colonne cilindriche in pietra scura
e pavimento originario

Chiesa di San Nicolò dell'Isola in Sestri Levante

 

 

 

 

 

finestre strette, bifore e la
trifora di facciata

Chiesa di San Nicolò dell'Isola in Sestri Levante

 

 

 

 

 

si ritiene che la porta laterale Nord,
protetta dal portichetto, fosse un tempo
l'ingresso principale

Chiesa di San Nicolò dell'Isola in Sestri Levante

 

 

 

 

 

la luce entra attenuata dalle strette
finestre monofore a doppio sguancio e dalla
finestrella cruciforme sull'arco trionfale

Chiesa di San Nicolò dell'Isola in Sestri Levante

 

 

 

 

 

Chiesa di San Nicolò dell'Isola in Sestri Levante

 

 

 

 

 


la facciata con prònao neoclassico

Chiesa di Santa Maria di Nazareth in Sestri Levante

 

 

 

 

 

Quattrocento anni ci dividono dalla consacrazione della chiesa parrocchiale di S. Maria di Nazareth ed attraverso fulgide pagine di storia sestrese si intravedono gioie, prove, sacrifizi e ricordi che testimoniano la fede e la tradizione della nostra gente da maina, du carruggio, du ravin.

Nel culto millenario che Sestri Levante ha tributato al suo S. Cristo, c'è la chiave per scoprire ed intendere I suoi sentimenti che ci conduce in un breve viaggio nei suoi luoghi di culto..

La prima Chiesa parrocchiale di S. Nicolò in insula Sigestri risale a tempi remotissimi e remota è la pagina gloriosa di storia affermata dalla viva e costante tradizione, che la soave figura del Cristo era già sull'Isola, abbattendo sacrari o sacelli di false e bugiarde divinità.

Soltanto dal 1145, anno in cui si fondò la Chiesa di S. Nicolò in onore del Vescovo di Mira, possiamo parlare con precisione storica di una prima parrocchia in Sestri borgo storico abitato da pescatori e marinai.

I secoli passano e la gloria dell'Isola di Sestri s'unisce a quella di S. Stefano e di Trigoso di tempi antichi.





in un dipinto antico

Chiesa di Santa Maria di Nazareth in Sestri Levante

 

 

 

 

 

Ecco come sull'istmo della penisola di S. Nicolò, in faccia ai due mari stupendi che la rendono gemma preziosa del Tigullio, i Sestresi – meglio Sestrini come si definivano orgogliosamente ancora ai tempi di mio nonno e di mio padre – costruiscono per opera di Oberto Dolce e Guglielmo suo figlio nel 1362 una cappella dedicandola a Nostra Signora di Loreto. Documento importantissimo di storia che P. Monti, illustre storico di Loreto, reca a testimonianza del culto antichissimo e diffuso del maggiore Santuario.

Di detta chiesina se ne trovavano ancora in tempi recenti le tracce nella volta del vecchio archivio parrocchiale. Per esigenze religiose, dopo 54 anni, il culto venne proseguito nella Chiesa parrocchiale di S. Nicolò. Più tardi, con l'aumento della popolazione, nel 1522 il Visitatore Apostolico Mons. Bosio, consenziente mons. Mascardi Vescovo diocesano, dichiarava la Cappella di S. Maria di Nazareth coadiutoria perpetua della parrocchia.

I Sestresi, in maggior parte abitanti in caruggio e in riva al mare, chiedevano insistentemente una nuova parrocchiale in capo al Borgo nuovo. Finalmente l'aspirazione veniva compita, quando nel 1603, su disegno dell'arch. Carbone, veniva posta la prima pietra. L'anno 1624, il 21 giugno, segna la data gloriosa in cui mons. Spinola, Vescovo di Brugnato, consacrava al culto il nuovo tempio e lo dichiarava parrocchia in sostituzione di quella di S. Nicolò. Nell'anno 1625 lo stesso vescovo onorava la nuova chiesa tenendovi il Sinodo Diocesano. Il parroco veniva nominato Pro Vicario Generale della diocesi di Brugnato e la Chiesa assumeva il titolo di Concattedrale ( assieme a Brugnato ).

Nel 1675, qui veniva convocato il secondo sinodo diocesano per cura di mons. De Dece Vescovo di Brugnato.

Il Santo Padre Benedetto XIV apprezzando lo sviluppo di Sestri e il crescente amore per il Santo Cristo dichiarava con Bolla “Cunctis ubique” nell'anno 1755 la Chiesa di S. Maria di Nazareth, Collegiata perinsigne, con tutti I conseguenti privilegi.

La pietà dei fedeli era sempre in crescendo e così cresceva una gara dei Sestresi nell'adornare il tempio di opere preziose, I padroni delle tartane e dei leudi tornanti dalla pesca di coralli e quella delle acciughe lasciavano un terzo del lucro ricavato dalle loro vendite; I Priori dell'Oratorio di Santa Caterina convengono nel 1710 col celebre scultore Gaggino da Bissone di costruire una cappella nel chiesa in onore di San Giovanni Battista, I Priori di Sant'Erasmo costruiscono con le offerte dei pescatori la cappella omonima, le famiglie Bolasco, Federici, Doria provvedono all'erezione di Cappelle marmoree.




"Francesco Maria Schiaffino" - altare maggiore

Chiesa di Santa Maria di Nazareth in Sestri Levante

 

 

 

 

 

Nel 1762 Mons. Tatis Vescovo di Brugnato consacrerà l'altare maggiore, insigne opus Francesco Maria Schiaffino, detto il Michelangelo Ligure, e nel 1770 si adornerà l'abside con le meravigliose pitture del sestrese Rocco Costa e del fiorentino Galeotti, mentre nel 1893 l'affresco della navata centrale del De Maestri e nel 1927 gli affreschi della navata centrale per cura del prof. Corio ed Aluffo.

Tra le arcate e le colonne, nella silente abside maggiore le pinte vetrate, completeranno il monumento “della fede avìta e delle aspirazioni del popolo sestrese” come dirà il tanto amato Arciprete Mons. Trofello, nel rievocare le vicende di zelo e di culto dell'arte, che, attraverso I tempi, “compievano i padri illustri sulle orme generose e divine del nostro Taumaturgo Crocifisso”.




l'effetto scenografico del presbiterio,
tra pittura e scultura

Chiesa di Santa Maria di Nazareth in Sestri Levante

 

 

 

 

 

la devozione dei Sestresi per il Crocifisso,
il "
Santo Cristo" è tutt'oggi molto sentita

Chiesa di Santa Maria di Nazareth in Sestri Levante

 

 

 

 

 

Fermiamo ancora l'attenzione sul Crocifisso, il Santo Cristo, immagine tanto cara ai Sestrini. L'esistenza del Crocifisso nella tradizione locale, è ricordata fin dal secolo XII nella primitiva chiesa di San Nicolò dell'Isola.

Una breve storia: nel 1336 Sestri attribuisce a singolare grazia del Santo Cristo per la liberazione dalle galee di Monaco, che avevano assediato ed occupata l'isola. Nel 1432 Sestri fu salva dai Veneziani e Fiorentini alleati contro I Visconti, padrone di Genova, per voto ottenuto, tanto che il Rettore di S. Nicolò Giovanni Boccanegra, dispose per un triduo di ringraziamento che si è rinnovato con sempre maggiore solennità anno per anno nei secoli. Il Santo Cristo fu trasportato da San Nicolò nel nuovo coro della Collegiata, senza altare e culto fino al 1690, poi portato in Sacrestia e dimenticato.

Un giorno del 1700 il canonico sacrista Bolasco ed il giovane chierico Cristoforo, vedendo il Crocifisso così malandato per il tempo trascorso, decisero di spaccarlo e darlo alle fiamme. Qui il miracolo! Come persona vivente la Sacra effige apre gli occhi, e fissandoli sugli incauti, pare gli ammonisca. Al primo momento di stupore segue la pietà. Accorrono I cittadini in folla: si piange, si prega, si ripara. Il Vescovo della diocesi accorre, si fa edificare una edicola e vi si colloca la prodigiosa Effige e si recupera la lapide già murata a San Nicolò. E' quindi ripreso con intensità il culto del Santo Cristo. Il 26 luglio del 1758 ebbe luogo la prima processione solenne, presente l'intera comunità, e un immenso popolo che cantava l'inno del ringraziamento.

Nel 1785 si celebrano feste memorabili per l'inaugurazione del nuovo altare marmoreo e da allora la cappella diventa Santuario. Nel 1816 infuriando il libeccio ed essendo in pericolo molte barche fu portato in riva al mare e pregato intensamente il Santo Cristo. In poco tempo ritornò la calma e ritornarono a riva le barche, sani e salvi i pescatori di Sestri. Nel 1835, Sestri viene scampata dal pericolo del colera, dopo l'intensa preghiera dei fedeli. Da documenti e dichiarazioni giurate sono accolti voti di sestrini invocanti il Santo Cristo, raccolti dal compianto Arciprete Vincenzo Podestà (Cenni storici, Chiavari, Raffo 1903).




 

 

 

 

 

la Missione del 1994 - ( breve con commento - 4 minuti )

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

la Missione del 1994 - ( completa senza commento - 15 minuti )

 

 

 

 

 

ogni 25 anni il Crocifisso
va in processione con la corona,
qui in una foto del 2003

Chiesa di Santa Maria di Nazareth in Sestri Levante

 

 

 

 

 

La gloria del Santo Cristo venne affermata dal popolo Sestrese con l'incoronazione, in occasione delle feste del 1903. E poi le feste centenarie del 1928 e ancora l'invocazione del Santo cristo per le tante peregrinazioni della nostra Sestri non ultima l'immensa processione per l'invocazione del Santo Cristo per le ansie e le preoccupazioni conseguenti alla crisi della FIT e del lavoro e della sua serrata che, negli anni recenti, ha cambiato l'assetto economico e la necessità di provvedere al sostentamento di buona parte della città.

Infine vogliamo ricordare anche di persona la vecchia parrocchia di Nazareth, dove I parrocchiani, in terra di “confine diocesano” (Nazareth era in diocesi di Brugnato, poi Brugnato-Sarzana-La Spezia, sino al 1959) cantavano sulle note del gregoriano, non proprio gregoriano, tutti ad alta voce e all'unisono, il loro inno di preghiera al Santo Cristo.




alle campane del Sabato Santo
le acque del mare sono benedette

Chiesa di Santa Maria di Nazareth in Sestri Levante

 

 

 

 

 

Vogliamo ricordare il Sabato Santo a S.M di Nazareth, tutto particolare.

Ore 11 del Sabato Santo, tutti si attendeva il momento del campanone. Ecco, il Signore è risorto: uno scampanio festevole dai due campanili muti da due giorni, un inseguirsi lieto di spari incrociati a salve dai poggi dell'Isola e dal colle dei Cappuccini; uno sfavillar di sole sulle gioie promesse della nuova primavera e poi avido un tuffarsi di bimbi (non tutti bimbi…) fra l'onde purificatrici dell'azzurro mare; un affollarsi di gente, uomini, donne e bambini, e di ogni classe, alla spiaggia per raccogliere l'onda nuova come il fuoco e la luce dell'odierna festività e portarla con pio rito di purificazione al viso, quasi adempiendo al grido di Paolo:” Expurgate vetus fermentum...ut sitis nova conspersio”. Ammirabile e pio rito che è stato perpetuato per infinite generazioni. (da una cronaca dell'epoca di Prete Stagnaro Cambertin).

Ricordiamo ancora le rogazioni di Santa Maria di Nazareth: una processione di primo mattino, ore 6, per un rito antico, tipica espressione di religiosità popolare, dove al suono di uno strumento a percussione si invocava la pioggia dopo un periodo di siccità o un generoso raccolto di prodotti della terra. Era una preghiera che risaliva all'antichità. La croce e il suono di questo strumento si rifaceva probabilmente all'invocazione di Jacopo da Varagine: “portiamo la croce e si suonano le campane per spaventare I demoni e cacciarli”. E' questo un rito che trova riscontro in altre comunità prevalentemente rurali: tragitti lunghi e particolari, per raggiungere cappelle e edicole sempre con l'unico obiettivo: garantirsi l'aiuto divino contro le avversità della natura. Un gesto che veniva rinnovato ogni anno.

Sono trascorsi quattro secoli e l'ala del tempo che tutto consuma, a volte distrugge, a volte travolge, non ha potuto velare i ricordi delle nostre pietre vive, delle nostre tradizioni del nostro, il nostro sentirci sestrini. La storia, strappando all'oblio gli avvenimenti, ce li ripropone imprimendovi calore e vita. Quattrocento anni ci dividono dalla consacrazione





l'interno della chiesa a tre navate

Chiesa di Santa Maria di Nazareth in Sestri Levante

 

 

 

 

 

Francesco Maria Schiaffino
"
La madonna di Loreto" (1761-1762)

Chiesa di Santa Maria di Nazareth in Sestri Levante

 

 

 

 

 

la pala seicentesca di
"
Nostra Signora della Salute", recentemente
restaurata

Chiesa di Santa Maria di Nazareth in Sestri Levante

 

 

 

 

 

Giovanni Lorenzo Bertolotto (attribuito),
"
Santa Maria di Nazareth"

Chiesa di Santa Maria di Nazareth in Sestri Levante

 

 

 

 

 

Lazzaro Demaestri, volta della
navata centrale,
"
I Trionfi del Crocefisso"

Chiesa di Santa Maria di Nazareth in Sestri Levante

 

 

 

 

 

Domenico Fiasella,
"
Discesa dello Spirito Santo"

Chiesa di Santa Maria di Nazareth in Sestri Levante

 

 

 

 

 

Orazio De Ferrari,
"
Transito di San Giuseppe"

Chiesa di Santa Maria di Nazareth in Sestri Levante

 

 

 

 

 

Francesco Merano,
"
Madonna del Carmine fra San Giovanni Battista
e San Lorenzo
"

Chiesa di Santa Maria di Nazareth in Sestri Levante

 

 

 

 

 







dalle origini alla Rivoluzione Francese

Chiesa di Sant'Antonio da Padova in Sestri Levante

 

 

 

 

 

le informazioni sulla storia di S. Antonio sono liberamente tratte e rielaborate dal libro "Una fiamma tra noi e per noi" di Federica Brugnoli - Edizioni Tigullio - 2008

il racconto sul Cineforum è liberamente tratto da un articolo di Vanda Garibaldi, le testimonianze su don Luciano Smirni sono di Giampiero Barbieri


1550 - «Questa chiesa era un’abbazia appellata dei S. Giovanni Battista ed Antonio, o semplicemente Antonio, nei vecchi codici manoscritti. Il suo beneficio abbaziale fu trasferito nella chiesa parrocchiale di S. Nicolò dell’Isola verso l’anno 1550, perché la chiesa era caduta in tale rovina da dover essere riedificata in proporzioni più ridotte e destinata a semplice oratorio per la pietà dei fedeli che abitavano nelle sue vicinanze. Di qui la denominazione dell’Oratorio di S. Antonio in capite Burgi o de capite Burgi». [Vincenzo Podestà]

1581 – visita pastorale all’Oratorio di S. Antonio da parte di mons. Nicolò Mascardi, vescovo di Brugnato

xxxx – l’Oratorio di S. Antonio passa ai Basiliani

1608 – l’Oratorio di S. Antonio passa ai Padri Conventuali Scalzi (o Padri del Monte Calvario), che ricostruiscono la chiesa di S. Giovanni Battista, ed edificano l’annesso Convento.










dalla Rivoluzione Francese al Congresso di Vienna







dalla Rivoluzione Francese al Congresso di Vienna

Chiesa di Sant'Antonio da Padova in Sestri Levante

 

 

 

 

 

1798 – viene fatto l’inventario dei beni dei Regolari Conventuali di S. Antonio. Oltre il piccolo convento risultò un pezzo di terra detta «carne salata, vignata, con poche piante di olivi e campiva, condotta in enfiteusi perpetua dal cittadino Giovanni Battista Stagnaro, apprezzata dai periti del netto valore di L. 200».

1810 – un decreto napoleonico sopprime i conventi, colpisce anche le Turchine di Sestri Levante. Con la secolarizzazione degli ordini religiosi, si chiude l’esistenza del convento di S. Antonio.

1815 – dopo il Congresso di Vienna i frati riprendono possesso della Chiesa e del loro Convento.










dal Congresso di Vienna alla Grande Guerra







dal Congresso di Vienna alla Grande Guerra

Chiesa di Sant'Antonio da Padova in Sestri Levante

 

 

 

 

 

1841 – visita pastorale di mons. Francesco Agnini, vescovo di Luni-Sarzana-Brugnato. La chiesa risulta mancante di ogni reddito, tranne le elemosine amministrate dai Massari.

1855 – l’edificio sacro viene elevato a succursale della Collegiata di S. Maria di Nazareth.

1866 – il Convento viene espropriato e venduto, la Chiesa rimane al Clero Secolare.

1884 – da qui fino alla morte, il Cav. Vincenzo Fascie fu amministratore perpetuo della chiesa di S. Antonio, fece importanti lavori di restauro (18.000 Lire), fece un testamento a favore della sua chiesa e della città.

1887 – il vescovo Fr. Giacinto Rossi dei Pred. scrive il “Regolamento per l’amministrazione” della Chiesa di S. Antonio da Padova in Sestri Levante.

1892 – costituzione della “Diocesi di Chiavari”.

1898 – nasce il cantiere navale “Società Esercizio Bacini” a Riva Trigoso.

1906 – nasce la “Tubifera”, stabilimento per produrre tubi in acciaio, rame, ottone e ogni altro metallo.










dalla Grande Guerra alla Liberazione







dalla Grande Guerra alla Liberazione

Chiesa di Sant'Antonio da Padova in Sestri Levante

 

 

 

 

 

1915 – la Chiesa diventa una magazzino di granaglie.

1918 – la Chiesa viene benedetta e riaperta al culto.

1943 – il vescovo e conte di Luni, mons. Giovanni Costantini, in base alle esigenze degli abitanti nei pressi della Chiesa, così decide: «Erigiamo la Curazìa indipendente di S. Antonio di Padova in Sestri Levante e a tale scopo dismembriamo parte del territorio della parrocchia di S. Stefano del Ponte e parte di quella di S. Maria di Nazareth di Sestri Levante. Erigiamo per ora una Curazia in attesa di costituirla Parrocchia a norma delle leggi canoniche e civili non appena sarà stata versata la somma che a questo scopo ha predisposto con un suo testamento il Sig. Vincenzo Fascie-Rossi in data 19 luglio 1920 … La Curazìa farà parte della Vicarìa di Sestri Levante …». [ ECCL Curazìa = Giurisdizione ecclesiastica di un curato, comprendente una chiesa e un territorio sottratti al potere del parroco ]

1943 – viene nominato Reggente della Vicarìa Autonoma don Giovanni Chiappe.










nel dopoguerra, prima di essere parrocchia







nel dopoguerra, prima di essere parrocchia

Chiesa di Sant'Antonio da Padova in Sestri Levante

 

 

 

 

 

xxxx – don Giovanni Chiappe arreda l’edificio religioso dotandolo di ogni apparato indispensabile per il servizio liturgico, del coro, di un nuovo organo, di un sistema di illuminazione moderno per i tempi, di altoparlante. Con lui sorge la Azione Cattolica locale e il Centro di Apostolato per la Preghiera. Si costituisce il gruppo Gioventù Maschile, la Unione Donne, il gruppo Gioventù Femminile che fa anche il catechismo domenicale alle bambine.




dal 1948 al 1967
la chiesa vecchia

Chiesa di Sant'Antonio da Padova in Sestri Levante

 

 

 

 

 

1948 – la rimessa in efficienza della “FIT” dopo i danni della guerra è terminata, si procede al potenziamento della fabbrica, con migliori mezzi di produzione. La produzione, in termini di tonnellate di tubi è andata crescendo con forte progressione lineare dal ’45 al ’48 (quasi un raddoppio, escludendo il ’45 con produzione insignificante) fino a 15.000 tonnellate/anno di tubi.

1948 – la Vicarìa Autonoma è costituita come Parrocchia.

1957 – mons. Ernesto Noceti è nominato Prelato Domestico da Pio XII nel 1955. E' nominato parroco di S. Antonio, è uomo di grande cultura. Dirige anche le Suore Maestre Pie, è Vicario Generale per le religiose di tre diocesi.

1959 – mons. Ernesto Noceti e mons. Vincenzo Biasiotto (suo aiutante) acquistano un primo lotto di terreno adiacente alla chiesa dal Marchese Sertorio per le erigenda nuova chiesa parrocchiale, essendo l’attuale insufficiente ai bisogni della popolazione, cresciuta notevolmente a causa della emigrazione dalla campagna per lavorare in fabbrica.

1960 – mons. Vincenzo Biasiotto è nominato parroco di S. Antonio.




 

 

 

 

 

Sestri e Sant'Antonio da Padova - ( la vecchia chiesa - 4 minuti )

 

 

 

 

 

la Monica Vitti di
"
Deserto rosso"

Chiesa di Sant'Antonio da Padova in Sestri Levante

 

 

 

 

 

1962 – mons. Vincenzo Biasiotto propone al vescovo mons. Francesco Marchesani il prof. Carlo Ceschi [ ben accolto ] come progettista della erigenda chiesa.

1963 – mons. Vincenzo Biasiotto acquista il secondo lotto di terreno dal Marchese Sertorio. Inizia l'attività del “Cineforum”, che tanta risonanza e portata ebbe nel sestrese, fino a livello nazionale.

dal mensile "La Parrocchia" di luglio 2014, di Vanda Garibaldi - «Qui nella nostra parrocchia, ad esempio, per noi ci fu l’input a creare un’iniziativa culturale che ebbe grande risonanza in tutto il Tigullio e oltre: il Cineclub ... Padre Arpa (morto a Roma nel 2003) era un gesuita che si interessò di cinema, da lui ritenuto uno dei più efficaci veicoli di trasmissione della cultura. Fu tra gli ideatori dei primi cineforum in Italia e fu anche produttore cinematografico. Il suo nome venne spesso legato a quello di Federico Fellini del quale fu amico e consigliere spirituale. Dagli anni 1950 iniziò la sua attività a Genova con la “Fondazione Columbianum” che aveva lo scopo di instaurare rapporti culturali tra l’Europa e l’America Latina ...

Si costituì un gruppo più ampio, formato da studenti, insegnanti, artigiani e impiegati. Dopo una serie di incontri in sedi provvisorie, tra le quali la saletta della parrocchia, con il sostegno e l’incoraggiamento di mons. Mario Rollando, allora giovane curato nella nostra comunità, decidemmo di fondare il “Cineclub di Sestri Levante”. L’impegno e il lavoro di programmazione furono intensi e ci consentirono di realizzare in più stagioni un buon numero di cicli di proiezioni: “Tutto Fellini”, “Tutto Igmar Bergman”, “Visconti”, “Antonioni”, “Cinema russo”, “La Nouvelle Vague francese”, “Il cinema giapponese” e tutte le nuove tendenze del cinema internazionale ...

Certamente – dopo tanto lavoro – la sera della proiezione non potevamo non provare entusiasmo vedendo la sala riempirsi ed un pubblico attento: nessuno usciva mai prima della fine del dibattito. I critici furono tutte persone di spicco, firme importanti nelle rubriche di cinema dei quotidiani liguri: Claudio G. Fava, Aldo Viganò (attualmente insegnante e consigliere culturale presso il Teatro Stabile di Genova), Tullio Cicciarelli e Mimmo Candido. Il pubblico non era solo sestrese, ma proveniva da tutto il Tigullio. Tra i frequentatori vi furono personalità della cultura come Luciano Bianciardi, Mino Palumbo, un giovanissimo Massimo Bacigalupo che diventerà titolare di cattedra di Letteratura Americana presso l’università di Genova, Leo Lionni grande personalità nel campo della grafica fantastica, frutto delle esperienze fatte nei principali media americani ...»





la prima pietra della costruenda chiesa

Chiesa di Sant'Antonio da Padova in Sestri Levante

 

 

 

 

 

1964 – il vescovo diocesano mons. Francesco Marchesani pone la prima pietra del nuovo tempio. Per la raccolta fondi, per le prestazioni di volontariato, il parroco mons. Vincenzo ha una amplissima disponibilità da parte della popolazione e del mondo operaio sestrese.




 

 

 

 

 

Sant'Antonio da Padova - ( la cerimonia della prima pietra - 6 minuti )

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sant'Antonio da Padova - ( il parroco, l'architetto, l'impresa - 4 minuti )

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Sant'Antonio da Padova - ( fine lavori e consacrazione nel 1967 - 4 minuti )

 

 

 

 

 

la attuale chiesa, progetto dell'architetto
Carlo Ceschi , 1963

Chiesa di Sant'Antonio da Padova in Sestri Levante

 

 

 

 

 

1959 – rettifica dei confini delle “Diocesi di Chiavari” e “Diocesi di Luni”.

dalla diocesi di Chiavari a quella di Luni: Carro, Carrodano Inferiore, Carrodano Superiore, Castello, Mattarana, Pera in Carro, Ziona, Castagnola, Deiva, Framura, Cassego, Cembrano, Codivara, Comuneglia, Ossegna, Porciorasco, Scurtabò, Taglieto, Valletti, San Pietro Vara, Varese Ligure, Portovenere, Palmaria, Tino, Tinetto, Lago in Carrodano Superiore, Santuario di Roverano in Carrodano.

dalla diocesi di Luni a quella di Chiavari: Arzeno, Nascio, Reppia, Statale, Santa Maria di Nazareth in Sestri Levante, Santa Margherita di Fossa Lupara, Pila sul Gromolo, Santo Stefano del Ponte, Riva - Trigoso, Trigoso, San Bartolomeo della Ginestra, Casarza Ligure, Verici Costa, Barassi.

Con questo, il territorio della diocesi di Luni viene a coincidere perfettamente con la provincia di La Spezia.

1967 – mons. Luigi Maverna, Amministratore Apostolico della Diocesi di Chiavari "sede plena", consacra e apre al culto il nuovo tempio.

1987 – L’archivio è trasferito dalla sede di Brugnato a quella di Sarzana.




il prebiterio, opera dell'architetto
Gian Paolo Testa

Chiesa di Sant'Antonio da Padova in Sestri Levante

 

 

 

 

 

1988 – mons. Giuseppe Bacigalupo è nominato parroco di S. Antonio.

1991 – la sepoltura di mons. Vincenzo è trasferita all’interno della chiesa di S. Antonio.

1994 – inizia l'esperienza dei "Gruppi di evangelizzazione nelle famiglie".

1995 – inaugurazione del nuovo organo.

2000 – nuovo presbiterio, “Roveto Ardente” di Lustig , “il Crocifisso” di Pefkis.

2002 – inizio lavori per il tetto in rame.

2002 – la Parrocchia di S. Antonio è iscritta la Registro delle Persone Giuridiche al N° 610 ...

2003 – inizia l'impaginazione in proprio del pre-esistente mensile “La Parrocchia”.




 

 

 

2008 -- "50° di sacerdozio del parroco mons. Giuseppe Bacigalupo

 

 

 

 

 

 

 

insediamento del nuovo parroco
don Luciano Smirni

Chiesa di Sant'Antonio da Padova in Sestri Levante

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

2010 -- insediamento del nuovo parroco don Luciano Smirni

 

 

 

 

 

2010 – diventa parroco di S. Antonio e S. Maria di Nazareth don Luciano Smirni.

2010 – si iniziano le “catechesi” del martedì sera.

2010 – speciale attenzione ai bisognosi.

2011 – la redazione del mensile “La Parrocchia”, con rapida gradualità, si trasforma da “riunione fisica” a “riunione distribuita” nello spazio e nel tempo, per mezzo della posta elettronica e della pubblicazione in anteprima delle bozze del mensile. Tutti possono visionare, suggerire, correggere, proporre articoli. Ciò è anche funzionale a diminuire il carico di impegni serali per il parroco, che deve gestire due parrocchie di grandi dimensioni.

2013 – il bilancio diventa in partita doppia e informatizzato, come auspicato da mons. Vescovo.

2013 – nasce il sito internet della parrocchia. Contiene l’archivio del mensile dal 2003 ad oggi, con possibilità di ricerca rapida. Contiene le omelie domenicali del parroco, in modo da poter seguire il filo della sua pastorale anche in caso di assenza. Contiene molte altre cose.

2013 – Benedetto XVI si ritira, il nuovo papa è Francesco.

2014 – per le catechesi del martedì si sceglie come testo di riferimento la Evangelii Gaudium.

2015 – speciale attenzione al Sinodo dei Vescovi sulla famiglia.

2016 – Giubileo della Misericordia - misericordiosi come il Padre

2016 – la Basilica si Santa Maria di Nazareth è Porta Santa - per l'occasione dell'Anno Giubilare "il Santo Cristo incontra la città" - pellegrinaggio con l'icona per le vie della cittadina --- riflessione approfondita sui 5 verbi: uscire, annunciare, abitare, educare, trasfigurare

2016 – nuovo impianto di illuminazione per la chiesa

2017 – approfondimento della Amoris Laetitia --- al parrocchiano Giovanni Ranieri viene conferito il Lettorato --- Tavoli di lavoro: "nel sestrese lavorano i singoli provenienti da tutta la città", per superare i limiti della singola parrocchia

2017 – approfondimento del senso della Riforma di Lutero --- approfondimento del senso della Riforma della chiesa sognata da papa Francesco




scultura dell'Immacolata, risalente al XVIII
secolo, bottega del Maragliano,
in legno scolpito, dipinto, dorato

Chiesa di Sant'Antonio da Padova in Sestri Levante

 

 

 

 

 

aula semplice ed essenziale,
completata dalla grande vetrata
policroma, e dalle 14 stazioni
della Via Crucis

Chiesa di Sant'Antonio da Padova in Sestri Levante

 

 

 

 

 

Maria santissima, regina
del cielo e della terra

Chiesa di Sant'Antonio da Padova in Sestri Levante

 

 

 

 

 

Sant'Antonio da Padova
dona il pane

Chiesa di Sant'Antonio da Padova in Sestri Levante

 

 

 

 

 

imponente organo con canne antiche,
e mobile moderno

Chiesa di Sant'Antonio da Padova in Sestri Levante

 

 

 

 

 


"
Il roveto ardente", opera di Leonardo Lustig

Chiesa di Sant'Antonio da Padova in Sestri Levante

 

 

 

 

 

crocifisso ligneo, opera di Pefkis
"attirerò tutti a me" Gv,12,32

Chiesa di Sant'Antonio da Padova in Sestri Levante

 

 

 

 

 



Età antica -                 dal I al VII secolo


Età medievale -          dall'VII al XV secolo

Età moderna -            dal XVI al XVIII secolo

Erà contemporanea - dal XIX al XXI secolo

Chiese nelle Età della storia del Cristianesimo a Sestri

 

 

 

 

 



Età antica


Santa Sabina in Trigoso

Chiese nelle Età della storia del Cristianesimo a Sestri

 

 

 

 

 



Età antica


Santa Sabina in Trigoso

Chiese nelle Età della storia del Cristianesimo a Sestri

 

 

 

 

 



Età antica


Santa Vittoria di Libiola

Chiese nelle Età della storia del Cristianesimo a Sestri

 

 

 

 

 



Età medievale


Santa Margherita di Fossa Lupara

Chiese nelle Età della storia del Cristianesimo a Sestri

 

 

 

 

 



Età medievale


San Bernardo alle Cascine

Chiese nelle Età della storia del Cristianesimo a Sestri

 

 

 

 

 



Età medievale


San Bartolomeo della Ginestra

Chiese nelle Età della storia del Cristianesimo a Sestri

 

 

 

 

 



Età medievale


Chiesa-Convento della Annunziata

Chiese nelle Età della storia del Cristianesimo a Sestri

 

 

 

 

 



Età medievale


Santa Caterina

Chiese nelle Età della storia del Cristianesimo a Sestri

 

 

 

 

 



Età medievale


Santa Caterina

Chiese nelle Età della storia del Cristianesimo a Sestri

 

 

 

 

 



Età moderna


San Pietro in Vincoli

Chiese nelle Età della storia del Cristianesimo a Sestri

 

 

 

 

 



Età moderna


Chiesa e Convento dell'Immacolata

Chiese nelle Età della storia del Cristianesimo a Sestri

 

 

 

 

 



Età contemporanea


San Pietro in Riva Trigoso

Chiese nelle Età della storia del Cristianesimo a Sestri

 

 

 

 

 



Età contemporanea


San Paolo a Pila

Chiese nelle Età della storia del Cristianesimo a Sestri