Un altro anno di intenso impegno per il Consiglio Affari Economici

Contenti per i lavori già conclusi

Finalmente sono stati tolti i ponteggi e possiamo vedere quasi terminati i lavori di restauro e consolidamento delle torri campanarie, dopo che già avevamo restaurato la facciata e il pronao. I lavori sono consistiti nel consolidamento delle strutture murarie con il controllo e il ripristino delle chiavi e dei tiranti, il rifacimento dell’intonaco, la tinteggiatura e la costruzione all’interno della cella campanaria di un castello che ammortizza il movimento delle campane. All’inizio, quando abbiamo preso coscienza dell’urgenza dei lavori perché potevano cadere calcinacci e mettere a rischio l’incolumità dei passanti, sembrava un’impresa impossibile, è dunque con vera soddisfazione che vediamo la fine di questi lavori. Da molto tempo i campanili sono coperti dai ponteggi e i lavori sono durati più del previsto, ma come sempre alcuni contrattempi e la cura per operare in collaborazione con la Soprintendenza ai Beni storici e artistici, ha comportato una dilatazione dei tempi. Proprio la Soprintendenza ha richiesto di utilizzare diverse tonalità di tinteggiatura per differenziare la parte più antica da ciò che è stato aggiunto in tempi più recenti.

Dobbiamo ringraziare la generosità di molti parrocchiani che con piccole offerte o oblazioni più generose, hanno dato un contributo determinante. Sono state di aiuto anche le raccolte fatte in occasione di varie cene, preparate con il contributo dei ristoratori. Testaroli e panigacci, zuppa di pesce, asado e cena ai Castelli. Ci ha aiutato anche la diocesi con il contributo dei fondi derivanti dall’otto per mille e importantissima è stata la donazione della Fondazione San Paolo.

Se abbiamo potuto coprire con questi contributi la maggior parte dell’ammontare della spesa, una grossa fetta resta ancora da pagare: per saldare tutte le ditte abbiamo dovuto richiedere un mutuo bancario che per molti anni peserà sul bilancio parrocchiale. Non è dunque finito l’impegno di una amministrazione oculata che persegua ogni risparmio possibile e anche la ricerca di ulteriori fondi.

Nel frattempo un lavoro molto importante, anche se meno visibile è stato realizzato all’interno della casa parrocchiale ed è il rifacimento dell’impianto di riscaldamento. Un lavoro necessario perché l’impianto precedente era ormai logoro e molto dispendioso. Il nuovo impianto oltre a fornire un servizio più efficiente per i bambini del catechismo e per quanti utilizzano le aule parrocchiali, permette un risparmio sul consumo di gas. Anche per questo lavoro abbiamo avuto il contributo della Diocesi con i fondi dell’otto per mille.

Che cosa resta da fare.

Un problema che dobbiamo affrontare con una certa urgenza sono i lavori necessari per la messa in sicurezza e la conservazione della Chiesa di San Nicolò. Ci rendiamo conto di come essa sia un patrimonio dal valore inestimabile e pertanto sentiamo la responsabilità della sua conservazione. Nella coscienza che tale compito è un onere impossibile per le sole forze della parrocchia, e riconoscendo che tale monumento è un bene prezioso per la nostra città e per l’intero territorio abbiamo cercato di coinvolgere sia l’amministrazione Comunale che la Soprintendenza ai beni artistici della Liguria, per poter attingere ad eventuali contributi statali ed europei. I primi passi che abbiamo fatto presso le autorità competenti hanno riscontrato un interessamento che è sembrato fattivo e sincero. Sappiamo che il coinvolgimento degli enti pubblici comporta sempre procedure complesse e tempi lunghi, ma confidiamo che i propositi espressi non rimangano solo parole o buone intenzioni.

A breve dobbiamo mettere mano all’ascensore che permette di accedere alla casa parrocchiale e alle aule, in particolare in estate quando la canonica ospita gruppi di disabili. Tale impianto non rispetta più gli standard di sicurezza previsti dalle leggi e pertanto saranno necessari importanti lavori di messa a norma.

Ci sono poi due sogni nel cassetto: il primo riguarda la sala parrocchiale, quella che una volta era il cinema Lux. Questo spazio che sarebbe utilissimo per la parrocchia, (feste, conferenze e proiezioni) e che sarebbe anche molto utile per la città che non ha tantissimi spazi per attività ricreative e culturali, ora non è utilizzabile perché non corrisponde alle norme antincendio e di sicurezza. Questo progetto, vista la situazione economica della parrocchia, è destinato a rimanere ancora per molto tempo un sogno. Il secondo sogno è quello di dotare la chiesa di una nuova rampa di accesso per le persone disabili, perché anche in questo caso, quella attuale non corrisponde agli standard di sicurezza e di pendenza previsti dalla legge. La costruzione di una nuova rampa è una necessità che sentiamo come estremamente importante perché la chiesa è casa di tutti e non possiamo tollerare che ci sia qualcuno che vorrebbe venire in chiesa e sia impedito da barriere architettoniche.

A questo proposito vorrei portare la testimonianza di una esperienza che ha lasciato un segno nella mia vita. Andavo a fare compagnia a una persona colpita da una malattia invalidante e che era costretta ad usare una carrozzina per muoversi autonomamente. Un giorno mi disse: “ Fino a quando mi sono ammalato, non mi ero mai reso conto di quanti ostacoli ci sono in città che impediscono di muoversi agevolmente”. È stata una parola che ha generato un impegno per rimuovere gli ostacoli che impediscono l’accesso alle persone con difficoltà di movimento.

Il quadro della situazione ha luci e ombre: ci sono traguardi raggiunti ma anche problemi ancora da risolvere. C’è spazio per tutti coloro che hanno consigli da dare. Ma ancor di più per chi ha voglia di rimboccarsi le maniche e dare una mano.

La parrocchia di Santa Maria di Nazareth ringrazia la Diocesi per il contributo pervenuto dal fondo dell'otto per mille della Cei.
La parrocchia di Santa Maria di Nazareth ringrazia la La fondazione San Paolo di Torino.

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