Prese il pane e lo diede loro I racconti delle apparizioni di Gesù risorto agli apostoli e ai discepoli, hanno chiaramente una duplice finalità: quella di suscitare la fede nella Risurrezione di Gesù e quella di preparare i discepoli a vivere guidati dalla fede nella Sua risurrezione, anche quando non avranno più il sostegno delle Sue apparizioni. Questa finalità è particolarmente evidente nella esperienza fatta dagli apostoli e narrata nel vangelo di questa domenica. Possiamo vedere rappresentata nella pesca miracolosa in modo simbolico la nostra stessa esperienza: siamo noi oggi i discepoli chiamati a vivere della fede nella risurrezione di Gesù anche se non abbiamo più l’aiuto di manifestazioni straordinarie. Mettiamo in evidenza quali sono gli elementi di questa esperienza. Prima di tutto ci sono presentati gli apostoli mentre ritornano a pescare sul lago di Tiberiade, che per molti di loro era l’esperienza normale e feriale della vita. I discepoli di Gesù che credono nella Sua risurrezione, vivono una condizione feriale di vita fatta di lavoro, di famiglia, di tempo libero, una vita nella città insieme a tutti gli altri uomini, anche quelli che non vivono della stessa fede. I discepoli di Gesù costituiscono una comunità che è la Chiesa, rappresentata dalla barca che esce a pescare nella notte sul mare. Strappare gli uomini dal male rappresentato dal mare, che nella bibbia rappresenta la realtà oscura, e metterli in relazione con Gesù, è il compito della chiesa, mandata a “pescare uomini”. Il numero simbolico di 7 apostoli rappresenta la totalità dei discepoli di Gesù. La chiesa vive della fede nella risurrezione di Gesù. La risurrezione è il segno per il quale si dice che è vero l’amore vissuto da Gesù e che quell’amore è l’amore stesso di Dio. L’amore di Gesù, essendo l’amore stesso di Dio, è un amore più forte di ogni male, è un amore che vince la morte. Esso è per tutti, e tutti lo potranno riconoscere nella fede, vicino alla loro vita. Durante la pesca Gesù è presente agli apostoli anche se essi non lo riconoscono; solo la luce della fede permette al discepolo prediletto di riconoscere Gesù, che infatti dice: “è il Signore”. La Chiesa ha la forza per la sua missione non basandosi su logiche di potere o di efficienza umana, ma solo continuando a credere nell’amore di Dio. La pesca degli apostoli infatti fallisce anche se erano esperti pescatori, ma quando accolgono la presenza di Gesù e si lasciano guidare dalla Sua parola, allora la pesca riesce in modo sorprendente e smisurato. La forza della chiesa è la fede nell’amore di Dio, un amore assoluto che sempre è capace di ricominciare oltre ogni delusione. Dal credere a questo amore, la chiesa ha la capacità di guardare avanti e ha la forza per amare anche se non vede immediatamente i frutti, dal credere alla risurrezione di Gesù, i discepoli possono credere alla vittoria dell’amore. L’immagine di Gesù che sulla spiaggia ha già preparato un pasto, spezza del pane e distribuisce del pesce, anche se non si fa riferimento al vino, è un chiaro riferimento all’Eucarestia, il sacramento che alimenta la chiesa, la quale, continuando a rendere presente Gesù risorto, e attingendo al Suo amore, può vivere la sua missione. Siamo noi “comunità parrocchiale” la barca posta sul mare per pescare gli uomini all’amore, avremo forza se continueremo a credere che Gesù è con noi e se continueremo ad accoglierlo nel pane che egli spezza per noi ogni domenica. il Parroco |