Nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto Quando leggiamo il giornale o ascoltiamo alla radio o alla televisione il resoconto delle notizie di cronaca, siamo presi da un senso di sconforto per l’elenco di avvenimenti negativi che siamo costretti a sentire. Nei nostri giorni, le notizie, attraverso i canali della comunicazione e di internet, fanno in pochi minuti il giro del mondo, di conseguenza, veniamo a conoscenza di fatti che avvengono in ogni parte del nostro pianeta. Sia perché i fatti negativi sono prevalenti rispetto ai positivi, sia perché le notizie negative fanno più sensazione e creano maggior interesse di quelle positive, di solito il giornale è un elenco di catastrofi, di calamità naturali, di attentati terroristici, di fatti di guerra, di omicidi o di gesti criminali. Neanche il resoconto della politica riesce a sottrarsi a questo tono funereo, raccontandosi molto spesso attraverso litigi, contrapposizioni, spaccature, alcune volte con abusi e illegalità, secondo il resoconto che il nostro Presidente ha fatto in occasione della visita del Papa al Quirinale. Sui giornali o in televisione, per trovare la notizia di un gesto positivo dobbiamo andare a leggere un trafiletto nelle pagine interne. Questo fenomeno viene espresso molto bene dal detto: “Fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce”. Se dovessimo fare un resoconto di quest’anno però, tra l’elenco dei tanti fatti negativi come la crisi economica, la confusione della politica, la guerra in Siria, l’annegamento degli immigrati, il tifone nelle Filippine, dovremmo mettere in prima pagina l’elezione di papa Francesco e i suoi gesti pastorali, come fatto assolutamente positivo. Il vangelo ci documenta che anche i cristiani della comunità per la quale Luca scrive la sua testimonianza, discorrevano dei fatti della storia del loro tempo. Anche la loro storia poteva essere ridotta ad un elenco di fatti negativi: “si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze”: quasi potremmo dire le stesse cose anche per il nostro tempo.”. Questa tragica constatazione pone al credente una difficile domanda: “come si può comporre la nostra fede nell’esistenza di Dio e questi fatti che provocano tante morti innocenti, che generano tanto dolore?”, “la storia del mondo è davvero governata da Dio?”. Alla comunità Luca risponde ricordando l’insegnamento di Gesù, è un messaggio che utilizza quella particolare forma di linguaggio, già presente in testi dell’Antico testamento e in scritti che non sono nell’elenco dei libri sacri, che chiamiamo ”linguaggio apocalittico”. Due sono i contenuti che vengono trasmessi alla comunità. Il primo è che tutti questi avvenimenti erano previsti perché Gesù ne aveva già parlato, quindi non ci devono sconvolgere più di tanto, se sono conosciuti da Gesù, evidentemente fanno parte di un disegno che noi non conosciamo o capiamo, ma Dio conosce. Il secondo è che nonostante le apparenze contrarie, non è venuto meno il disegno di amore di Dio, già manifestato con la liberazione dall’Egitto e con la risurrezione di Gesù: in forza di questo, potremo confidare che in ultimo questo disegno si manifesterà, potremo così constatare che: “nemmeno un capello del capo andrà perduto”. Mentre l’anno sta per finire siamo invitati a fare questa lettura della storia: se al primo impatto con tanti fatti negativi rischiamo di cadere nella sfiducia, di abbandonare l’impegno pensando che è inutile, di ripiegarci nel nostro privato, alla luce della fede siamo invece invitati a guardare avanti con speranza e a sentirci la responsabilità di costruire nel nostro ambiente, fatti che manifestino che il disegno di Dio va verso la salvezza e la liberazione dell’uomo. Un anno finisce, un anno nuovo inizia: ci viene messo a disposizione dell’altro tempo per esercitare la nostra responsabilità. il Parroco |