Il Signore vostro verrà Iniziamo con questa domenica un nuovo anno, ricominciando nuovamente il tempo liturgico che si chiama Avvento. Questa parola è la trascrizione italiana della parola latina “adventus” che significa “venuta”. Con questo termine indichiamo la venuta di Dio, realizzata nella storia con la nascita di Gesù, che nella festa del Natale ricorderemo e rivivremo, ma con lo stesso termine indichiamo la presenza di Dio che continua a venire e che troviamo negli avvenimenti della storia del mondo. Il significato della Parola di Dio che leggiamo in questa domenica è molto simile a quello delle letture che abbiamo ascoltato due settimane fa, in occasione della 33a domenica del tempo ordinario. Allora, mentre l’anno stava per finire, e oggi, quando l’anno inizia, siamo invitati a riflettere sul senso del tempo. La parola di Gesù fa riferimento al racconto mitico del diluvio, che è narrato nel libro della Genesi all’inizio della Bibbia. Nel quadro di una vita fatta di avvenimenti ordinari: mangiare, bere, dare origine alla famiglia, e noi potremmo anche aggiungere: “andare al lavoro, far crescere dei figli, organizzare il proprio tempo libero”, solo un uomo riconosce che gli è affidato un compito complessivo, che gli è chiesto di partecipare ad un disegno, che il tempo tende ad un appuntamento decisivo. Solo Noè infatti, ascolta la chiamata a costruire l’arca per far fronte al diluvio, strumento di salvezza per sé, per la propria famiglia e per la custodia e la continuazione della vita sulla terra. Nel considerare il tempo, c’è chi pensa che tutto si risolva nella sola esistenza terrena. Vedendo i fatti contraddittori che caratterizzano la vita personale e gli avvenimenti che accadono nel mondo, alcuni li valutiamo come bene, cioè fatti che manifestano un progresso e un miglioramento della vita, ma molti di questi fatti li sperimentiamo come negativi, cioè che recano distruzione e dolore. Infine, molti pensano che tutto sia casuale e che la vita sulla terra si svolga in modo disordinato senza un preciso disegno. Da questo modo di pensare deriva un comportamento che vediamo molto diffuso: l’unico scopo da ricercare è perseguire il proprio benessere personale, disinteressandosi della vita degli altri e del futuro del mondo.”. Una persona che restringe l’orizzonte del proprio sguardo alla vita terrena e che fa del perseguire il benessere personale l’unico scopo, non sa darsi ragioni e non ha risorse per affrontare il tempo della difficoltà, della malattia e del dolore. La parola di Gesù apre invece una diversa prospettiva: annunciando la venuta del Signore, invita a vedere il tempo della vita e della storia come lo spazio nel quale Dio sta costruendo un suo disegno di amore. Questo disegno, iniziato con la creazione e manifestato con la venuta di Gesù, si sta costruendo attraverso gli avvenimenti della vita e un giorno si compirà e si manifesterà. Guardare al tempo, alla luce di questa parola, vuol dire essere protesi in avanti; il futuro è il tempo nel quale il disegno dell’amore di Dio si compirà. È vero che c’è la crisi economica, è vero che ci sono fatti dolorosi, ma Dio non ha ritirato il Suo amore, il futuro sarà ancora guidato da Dio, un giorno il Signore realizzerà il suo Regno. Guardare al futuro animati da speranza, offre ragioni per non lasciarci schiacciare dalle difficoltà. Credere che Dio sta costruendo nella storia del mondo la Sua storia di amore, ci dà la responsabilità di impiegare il tempo che abbiamo a disposizione per fare scelte corrispondenti alla volontà di partecipare e collaborare alla costruzione del disegno di Dio. Come guardare all’inizio di un nuovo anno? Possiamo correre il rischio di lasciare che il tempo ci scorra sopra, o possiamo guardare al tempo come ad una nuova opportunità per fare delle scelte, per prenderci degli impegni, per non aspettare che siano le situazioni a cambiare, ma cambiare noi, e attraverso di noi cambiare le situazioni. Sottolineando che la venuta del Signore è improvvisa, Gesù non ci vuole mettere paura, ma piuttosto dirci di non rimandare a domani le decisioni da prendere, poiché oggi, è il tempo delle decisioni. il Parroco |