Chi dite che io sia ? - Mt 16, 13-20

Se il racconto del vangelo diventasse un film, al termine di questo episodio, dopo la confessione di fede di Pietro, potremmo far apparire la scritta fine del primo tempo. Nella trama seguita dagli evangelisti sinottici per raccontare la vita di Gesù, questo episodio si colloca al centro, esso serve a separare una prima parte, che va dal Battesimo al Giordano fino a questo episodio, da una seconda parte che va da qui alla Resurrezione.

Cesarea di Filippo era una città che aveva inglobato un antico insediamento sacro dedicato al Dio Pan. Alle pendici del monte Ermon dove ci sono le sorgenti del fiume Giordano, addossate ad alcune grotte naturali si possono vedere oggi i resti di antichi templi dedicati alla divinità. Filippo, il fratello di Erode, aveva trasformato l’antica Panea nella città di Cesarea, in onore all’imperatore Romano Tiberio Cesare. Il vangelo chiama questa città Cesarea di Filippo per distinguerla dall’altra Cesarea quella Marittima situata sulla costa. La regione di Cesarea, oggi situata in territorio Israeliano, ma rivendicata dalla Siria, appare al visitatore una terra ricca di vegetazione. Il Giordano scorre in mezzo a boschi con acque molto limpide, non quelle fangose dello stesso fiume più a sud nella zona di Gerico. Sui massi si vedono numerosi iraci, animali nominati anche nei salmi, intenti a prendere il sole. Gli Israeliani hanno trasformato quella regione in un giardino coltivato a ogni genere di ortaggi e di frutta. Possiamo pensare che anche ai tempi di Gesù potesse essere un luogo dove rifugiarsi per stare in disparte, per riposarsi confortati da un clima più fresco, un luogo dove dedicarsi a rinsaldare i legami all’interno del gruppo degli apostoli e dei discepoli.

Come un attuale manager raccoglie i suoi collaboratori per fare il punto della situazione, così Gesù promuove un momento di verifica dell’esperienza che stanno vivendo. È facile rispondere alla prima domanda perché si tratta di riferire le opinioni di altri, ciò che si è ascoltato nei capannelli che si sono formati agli angoli delle piazze, le cose udite girando tra i banchi del mercato. Strano il paragone con Giovanni Battista, suo contemporaneo, comprensibile quello con Elia, Geremia o un altro degli antichi profeti, grandi personaggi che servono a interpretare Gesù.

Certo molto più impegnativa è la seconda domanda: Ma voi chi dite che io sia? Di fronte a questa domanda non si tratta più di riportare le opinioni di altri, ma di esprimere la propria posizione personale. Quando si tratta di parlare di una persona presente, non si può trattarla come fosse un oggetto inanimato, come una cosa che si può descrivere senza esserne toccati. Quando si parla di una persona, quando si prova a dire chi è; si deve necessariamente anche dire chi è per me, come mi pongo io in relazione con lui, con il suo pensiero, con il suo modo di vivere.

È Pietro che, con il suo consueto slancio, prende il coraggio a due mani e si butta a rispondere: “Tu sei il Cristo!”. Utilizzando le categorie della fede ebraica Pietro dice che Gesù è il personaggio più importante, che viene a compiere l’alleanza con Dio, che viene a dare un senso nuovo alla vita. Con questo vangelo completiamo un piccolo percorso sulla fede, che abbiamo fatto in queste domeniche: siamo passati dalla fede interessata di chi cerca Gesù per avere del pane, alla fede fragile di Pietro che affonda mentre cerca di seguire Gesù e poi alla fede grande della donna Cananea.

Possiamo raccogliere questi passi fondamentali:

•   la fede è una decisione personale. Non si crede aderendo alle idee degli altri, ma assumendo una posizione personale..
•   la fede cristiana non è soltanto l’accettazione di una dottrina, ma è entrare nella relazione con una persona, al centro
    della fede c’è la relazione con Gesù..
•   la fede non è solo frutto di una propria iniziativa, ma come ogni incontro è anche sempre un dono..
•   la fede costringe a cambiare la vita perche alla luce della relazione con Gesù, occorre riformulare la propria identità
    e il senso della vita.

il Parroco