La Parola - Mt 13,1-23

UN aspetto fondante della natura dell'umanità

I cambiamenti culturali ci fanno riconoscere sempre più che la caratteristica della persona, che la differenzia da tutti gli altri viventi, è la sua dimensione sociale. Affaticati dalla vita frenetica, assordati dal frastuono delle nostre città, desideriamo a volte di poterci rifugiare in un luogo solitario e silenzioso. Anche quando riusciamo a realizzare quel desiderio, sorge di nuovo il bisogno di tornare, per ritrovare volti e persone con cui discutere e con cui scambiare parole. Nessuno può vivere da solo. È vero che esistono uomini e donne che scelgono di ritirarsi in luoghi solitari, lontani dalle città, ma quando si conoscono e si ascoltano queste persone, si scopre che la loro scelta non è dettata dalla voglia di fuggire le relazioni. Nella solitudine si può vivere una più intensa relazione con Dio e dalla comunicazione con Dio si può diventare capaci di una più intensa e profonda condivisione con gli uomini. Se frequentiamo i monaci, ci accorgiamo che sono capaci di profondissime relazioni, anche dopo anni ricordano il nome, sono capaci di delicatissime attenzioni, sanno cogliere gli stati d’animo persino da piccole sfumature.

Il vangelo di oggi

Matteo 13,1-13.16-23 : « Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia. »

Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».

Gli si avvicinarono allora i discepoli e gli dissero: «Perché a loro parli con parabole?». Egli rispose loro: «Perché a voi è dato conoscere i misteri del regno dei cieli, ma a loro non è dato. Infatti a colui che ha, verrà dato e sarà nell’abbondanza; ma a colui che non ha, sarà tolto anche quello che ha. Per questo a loro parlo con parabole: perché guardando non vedono, udendo non ascoltano e non comprendono ... [...]

Beati invece i vostri occhi perché vedono e i vostri orecchi perché ascoltano. In verità io vi dico: molti profeti e molti giusti hanno desiderato vedere ciò che voi guardate, ma non lo videro, e ascoltare ciò che voi ascoltate, ma non lo ascoltarono!

Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno». ».

La funzione della parola per la vita

Lo strumento principale per costruire relazioni è la parola. Pensiamo a come sarebbe la vita se non avessimo la facoltà di parlare e di ascoltare le parole di altri: possiamo ben dire che nel percorso evolutivo, l’uomo è comparso sulla terra quando un essere vivente ha pronunciato per la prima volta una parola.

Ci sono molti modi di utilizzare le parole, a volte si fanno solo chiacchiere inutili, ma il modo più grande di dare valore alla parola è quando serve a comunicare qualcosa di noi a un'altra persona, alla quale siamo legati dal vincolo dell’amore. Le parole più alte sono quelle utilizzate per dire il sentimento dell’amore.

Ogni uomo è formato e cresce attraverso le relazioni con gli altri. Per questo anche per un bambino piccolo è importante la qualità delle relazioni. Consideriamo l’importanza della relazione con i genitori, poi quella con gli amici, e immagino che, ugualmente, possa essere riconosciuta come fondamentale la relazione sponsale. L’altro sa vedere, molto spesso meglio di noi, i difetti e ancor più le nostre qualità: noi siamo svelati a noi stessi dalle parole di chi ci ama. Non ci conosciamo che specchiandoci negli occhi degli altri.

Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l’accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno» ».

Le condizione perché la parola dell'altro

C’è però un atteggiamento fondamentale, una condizione previa perché la parola dell’altro sia un dono fecondo per la nostra vita: il presupposto necessario perché la parola sia fruttuosa è quello di avere disponibilità all’ascolto. L’ascolto è un’arte molto difficile, perché chiede di fare il vuoto dentro di sé per lasciare spazio all’altro e alla sua parola. L’ascolto chiede che mentre l’altro ci sta parlando, sappiamo dare vera importanza alle sue parole, prestandovi un’attenzione totale, esclusiva.

Dio stesso usa la parola per mostrarsi a noi

Dio disse”, è l’inizio della Scrittura; negli avvenimenti del mondo e nella vita di ognuno, Dio sta dicendo se stesso e il Suo amore. Se sono importanti le parole di chi ci ama, ancor più ha valore la Parola che Dio sta dicendo a noi e in noi.

Spiegazione della parabola del seminatore

I diversi terreni rappresentano i vari modi di ascoltare o non ascoltare la parola di Dio a noi. In quale terreno posso maggiormente ritrovarmi? Quali sono le parole cui oggi presto maggiore attenzione? Lasciamoci interrogare da queste domande, e proprio questo periodo di riposo può essere dedicato ad un maggiore ascolto di Dio in noi.

il Parroco