Siate pronti, con le … lampade    Lc 12, 32-48

Anche in questa domenica la parola di Gesù arriva a disturbarci nel bel mezzo di questo tempo dedicato allo svago e al divertimento. Mentre noi vorremmo vivere finalmente un tempo tranquillo mettendo da parte le preoccupazioni e i pensieri, sdraiati sotto l’ombrellone, il vangelo ci sollecita proprio a fare una riflessione sul senso del tempo e sul dovere di usarlo bene. Prendo in considerazione le tre piccole parabole che utilizzano l’esperienza della casa. Dalla descrizione della parabola possiamo immaginare la casa di un uomo ricco che ha molti beni e una numerosa servitù. La prima immagine rappresenta la casa quando il padrone è assente: egli si aspetta che anche durante la sua assenza la servitù accudisca comunque la casa, facendo in modo che sia pulita e in ordine al suo ritorno. Gesù addirittura promette che se la trovasse così, il padrone stesso si metterebbe a servire i suoi servi. La seconda immagine riguarda sempre la casa, nel momento in cui si è preso coscienza del rischio probabile della venuta dei ladri. Da questa coscienza deriva il compito di prendere ogni precauzione per difendersi da quell’eventualità. La terza immagine riguarda ancora la casa, ma in questo caso Gesù, rispondendo all’osservazione di Pietro, pone l'accento sull’organizzazione della servitù e si rivolge maggiormente a chi ha il compito di sovraintendere e coordinare i diversi servizi: nella parabola si sottolinea il dovere di corrispondere alla fiducia che gli è stata data.


+ Dal Vangelo secondo Luca

« In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno.
Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov'è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.
Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell'alba, li troverà così, beati loro!
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell'ora che non immaginate, viene il Figlio dell'uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l'amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: "Il mio padrone tarda a venire", e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l'aspetta e a un'ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più». »

 

Le neuroscienze dicono: « il tempo è un costrutto dei nostri sensi, della mente »,... ma è prematuro impostare su questo nuovi stili di vita...   

link a una rifelssione sul tempo di Umberto Galimberti - per eventualmente prendere spunti: tempo lineare - tempo circolare

Le tre parabole trasmettono un messaggio, costruendo nel racconto uno spazio di tempo attraversato da una tensione verso un punto cruciale: per la prima e la terza parabola è il ritorno del padrone, per la seconda è l’eventualità dell’arrivo dei ladri. Il tempo di attesa rappresentato nelle parabole vuole farci riflettere sul tempo della vita. Non è assolutamente scontato pensare al tempo della vita come ad un percorso finalizzato che va verso un appuntamento. Già i sapienti antichi hanno riflettuto sul senso del tempo, anche nella Sacra Scrittura il libro di Qoelet fa una riflessione sullo scorrere del tempo. L’esperienza della vita, con l’alternarsi di fatti positivi o negativi, non mostra in modo evidente l’esistenza di un architetto che sta costruendo nella storia un suo progetto. Alcuni uomini hanno perciò pensato che i diversi avvenimenti si accostassero gli uni agli altri in modo del tutto casuale, tanto da dire che la storia non è governata da un Essere sapiente, ma affidata al Caos.

Se non c’è un senso nei fatti della storia, non serve avere memoria del passato e nello stesso tempo non serve progettare il futuro; l’unica cosa che conta è vivere al meglio il presente. Questo modo di pensare è anche diffuso nella nostra società, che ha visto fallire l’illusione di un continuo progresso e che si trova di fronte a problemi come la tutela dell’ambiente, i conflitti etnici e religiosi che sembrano insolvibili. Da questa visione senza speranza derivano alcuni comportamenti che mettono al centro l’interesse personale (penso per me), e che restringono l’orizzonte al presente (penso a oggi). Un esempio di questo modo di pensare lo vediamo nel comportamento di quei giovani che rimandano all’infinito ogni scelta definitiva come il matrimonio o il seguire una vocazione, che affrontano con poche motivazioni i percorsi scolastici.

Con le tre parabole Gesù presenta invece il tempo che va verso un compimento: Dio sta dando a tutti un appuntamento rappresentato dal ritorno del padrone. La parola più importante è quella nella quale Gesù annuncia: “Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno”. Guardare alla storia nella luce di Gesù, vuol dire credere che nei fatti della vita si manifesti la volontà di Dio che vuole donare il Suo amore. Dio non compie il Suo disegno a prescindere dall’uomo e dalla sua collaborazione, rivolge con Gesù un appello alla libertà dell’uomo perché riconosca questa intenzione di Dio e vi partecipi con le sue scelte di vita. Il tempo è perciò lo spazio che ci viene dato per compiere delle scelte, per vivere una responsabilità.

il Parroco