Un profeta c'è!    Mc 6, 1-6   Tempo Ordinario XIV


+ Dal Vangelo secondo Marco

« In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: "Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?". Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: "Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua". E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d'intorno, insegnando. »

Nel nostro linguaggio abituale, con la parola “profeta”, intendiamo una persona che sa prevedere gli eventi che accadranno in futuro. Il termine profeta è composto di due parole: la seconda deriva dal verbo “femì”, che significa “parlare”, la prima è costituita dalla preposizione “pro”, che può significare sia “in anticipo”, cioè dire una cosa prima che accada, ma può significare anche “al posto di”, cioè “dire al posto di un altro”.

È vero che alcuni profeti biblici hanno predetto avvenimenti futuri: come Geremia, che ha annunciato in anticipo l’arrivo del re Babilonese e la conquista di Gerusalemme. Noi cristiani riconosciamo che gli avvenimenti della vita di Gesù coincidono con parole dette da profeti più di seicento anni prima, trovando proprio in questa coincidenza una conferma per la nostra fede.

In realtà non è solo questo il compito di coloro che Dio chiama per la missione profetica. Il profeta nella Bibbia non si identifica con colui che anticipa gli avvenimenti futuri, ma piuttosto con colui che legge e interpreta gli avvenimenti della storia indicando quale deve essere la lettura dei fatti alla luce della volontà di Dio.

•    Dal Rito per il Battesimo: "... Egli stesso [ il Padre ] vi consacra con il crisma di salvezza, perché inseriti in Cristo, sacerdote, re e profeta, siate sempre membra del suo corpo per la vita eterna. "

Nel rito del Battesimo, al momento dell’unzione con il santo Crisma, il celebrante prega che sul bambino scenda lo spirito profetico sacerdotale e regale, dunque si può dire che ogni cristiano sia un profeta e sia chiamato a leggere gli avvenimenti che accadono interpretandoli alla luce della fede in Dio. Ricordate che nel vangelo si racconta che Gesù rivolge un rimprovero ai suoi ascoltatori dicendo: “Sapete interpretare i segni della natura e prevedere se pioverà o farà caldo, ma non sapete riconoscere il disegno di Dio che si sta compiendo nella mia persona”.

Ogni tempo pertanto chiede la presenza di uomini e donne illuminate, che con la parola e la vita, sappiano interpretare i fatti della storia e discernere quale sia la volontà di Dio di fronte ad essi. Stiamo certo vivendo un tempo eccezionale, la pandemia ha sorpreso gli uomini della scienza e della politica e ha sorpreso anche gli uomini della chiesa, è dunque un tempo che chiede l’esercizio della profezia, per capire oggi quale sia la volontà di Dio per la nostra vita personale e per tutta la Chiesa. Potremmo dunque dire: “Si cercano profeti!”; abbiamo bisogno di voci che ci aiutino a leggere questo tempo e a scoprire qual è il nostro compito.

Rispetto al compito profetico di cui ho parlato, vedo anche oggi tante difficoltà, come quando Gesù è tornato a Nazareth e si è trovato di fronte al muro della incredulità, perché i suoi concittadini non riuscivano ad accettare che la volontà di Dio si esprimesse attraverso un uomo di umili origini, un uomo che in fondo era uno di loro.

Identifico la prima difficoltà nel fatto che nella mentalità diffusa non si cerca un punto di vista unificante che sia di riferimento fisso di fronte alle varie e mutevoli circostanze della vita. Penso che si sia molto accorciato lo sguardo sul tempo; con la caduta dei grandi sogni rappresentati dalle ideologie del secolo scorso, ci siamo limitati a pensare ai problemi spiccioli che dobbiamo affrontare ogni giorno e abbiamo come prospettiva l’interesse personale o al massimo quello dei nostri familiari. Una seconda difficoltà è che non c’è più una verità che valga per tutti, ma ognuno ritiene di avere la sua verità e siamo disposti ad ascoltare solo voci che rafforzino ciò che sappiamo già.

Sono dunque tempi duri per i profeti, sia in patria che fuori. Eppure non possiamo rinunciare all’idea di una verità più grande da cercare, che sia un faro che valga per tutti e per sempre, che noi cristiani identifichiamo con la volontà di Dio manifestata nella Parola.

il Parroco